Benvenuti a questa tendenza per il prossimo inverno, ricordando che è una previsione a grandi linee e non adatta a programmare attività umane.

Partiamo da alcuni indici:

Per questo inverno è attesa una Nina moderata; le fasi di Enso negativo spesso comportano clima mite e siccitoso sul Mediterraneo centro occidentale e quindi l’Italia. Da vedere se sarà una Nina west based (scarti negativi principali a ridosso delle coste peruviane) o East based (scarti negativi centrati in pieno pacifico). In genere con una Nina avente temperature più fredde localizzate nella parte occidentale si ha un anticiclone meno invadente da noi; viceversa, nell’altra opzione, diviene molto invadente. Atteso un passaggio in fase neutra da marzo e probabile ritorno di El Nino da aprile/maggio.

L’Attività solare è attesa in aumento nei prossimi mesi, la strada verso il massimo è iniziata.

Tuttavia, al momento si mantiene medio bassa. Scarso quindi il condizionamento sulla stratosfera nei prossimi tre mesi (stratwarming meno probabili).

Il vortice polare è atteso in deciso rinforzo ad inizio dicembre.

Rischio di evolvere in stratcooling a metà dicembre, con condizionamento del Nam.

La Mjo, dopo un inizio di dicembre in fase 7 (ideale per maltempo e freddo), si muoverà verso la fase 8 e poi 1-2 a fine prima decade. Si prospetta, considerato il rinforzo del vortice polare, una Mjo spesso tra la fase 8 e 1 in dicembre, salvo un breve passaggio nella fase 6 e 7 tra il 15 ed il 20.

Vediamo ora una successione di proiezioni dei principali modelli per il trimestre invernale:

Sopra modello IRI: temperature sopramedia ma precipitazioni nella media grossomodo, salvo locali deficit
Ecmwf vede temperature sopramedia per tutti e tre i mesi. Gennaio dovrebbe essere il mese più freddo. Precipitazioni nella norma.
Per Cfs/ncep precipitazioni lievemente inferiori alla norma per il prossimo trimestre.

Insomma, un po’ tutti i modelli prospettano condizioni perduranti di anomalie temperatura superiori al normale nel Mediterraneo.
Meglio da un punto di vista precipitativo, con ripresa parziale delle piogge e delle nevicate in montagna.

Vediamo ora nel dettaglio la previsione per i prossimi mesi, elaborata attraverso metodi statistici e astronomici:

Dicembre esordirebbe con tempo molto instabile, con piogge forti e nevicate fino a bassa quota al nord. Rapido miglioramento dal 2 sera con ritorno di alta pressione e clima mite fino al 15. Tra il 16 ed il 21 probabile arrivo di una saccatura artica, con piogge e nevicate a bassa quota, in concentrazione sul medio Adriatico a fine periodo. Temperature sotto media e gelate diffuse al mattino al centro nord. Intorno alle festività natalizie, attivazione di intensi venti meridionali, con piogge forti al nord e medio Tirreno. Più soleggiato al sud e sul medio Adriatico; temperature in generale oltre la norma, specie al sud. Ultimi giorni di dicembre di nuovo con Hp, ma con infiltrazioni fredde sul medio Adriatico con isolati fenomeni. Mite di giorno e freddo al mattino, con gelate diffuse al nord e nelle valli del centro.

Gennaio: andando verso l’Epifania, si assisterà ad un ulteriore rinforzo dell’anticiclone,
con temperature molto miti fino al 15 circa. Verso il 15 passaggio di una breve ma intensa perturbazione nord atlantica con piogge in pianura e neve sui monti. Di nuovo alta pressione a seguire, ma senza eccessi termici. Tempo che dovrebbe cambiare maggiormente a fine mese (dal 28-29 gennaio) con arrivo di una perturbazione di estrazione artica, con nevicate fino a quote molto basse al centro nord, in successiva concentrazione i primi di febbraio sul medio Adriatico ed al sud. Clima freddo e ventoso fino al 7 febbraio circa. Fine prima decade di febbraio nuovo ritorno dell’alta pressione, con probabili primi tepori primaverili nel corso della seconda decade. Maggiormente escluso il nord ovest, lambito dal passaggio di forti tempeste atlantiche sul centro Europa, con piogge e neve sulle Alpi. Ancora alta pressione ad inizio terza decade. Peggioramento più netto a fine mese, con probabile pattern da scand+ e relativa retrogressione fredda continentale, con effetti tutti da valutare. Prima settimana di marzo che esordirebbe molto fredda.
Fine prima decade maggior afflusso umido mite Atlantico, tanta pioggia e nevicate abbondanti sui monti.
Tale situazione durerà fino al 15 circa. Intorno tale data, probabile possente irruzione artica, con ritorno di freddo e neve a bassa quota. Dall’equinozio pressione in graduale aumento e temperature primaverili a conclusione del mese.

In conclusione si prospetta una tendenza generale al prevalere di alta pressione e temperature miti. Tuttavia una quantità di precipitazioni maggiore rispetto l’inverno precedente,
soprattutto grazie a marzo che vedrà una fase Enso neutra, (in progressione verso El Nino) ed un incremento delle tempeste solari (corrente a getto maggiormente ondulata).

Riassumendo, i periodi con maggiori chances di episodi di freddo sono: tra il 15 ed il 20 dicembre, 28 gennaio -7 febbraio, 26 febbraio -7 marzo, 15-20 marzo.

A presto
Alessio