Di Fiorentino Marco Lubelli – 11 Febbraio 2019
Avevamo previsto in sede di analisi meteoclimatica mensile come febbraio sarebbe potuto essere condizionato dalla presenza molto invadente dell’alta pressione delle Azzorre, avevamo altresì previsto un mese per lo più siccitoso. Le risultanze meteorologiche, fino ad oggi, confermano questa previsione, perfino il cavo d’onda che ci sta interessando in queste ore e, che fino a qualche emissione fa, veniva dato in evoluzione stazionaria ed in retrogressione sul nostro paese, pare non influenzerà, più di tanto, le sorti meteorologiche dello “Stivale”, che, probabilmente, passerà il resto della seconda decade del mese sotto una forte campana anticiclonica di matrice oceanica con un leggero richiamo di aria fredda continentale limitato alle estreme regioni sud-orientali italiane dove potrebbe per qualche giorno, da stanotte fino a domenica, tornare l’inverno, senza però precipitazioni degne di nota. Poi? Come al solito, il futuro oltre le 72-96 ore diventa una incognita sempre più grande man mano che l’intervallo previsionale aumenta di dimensione. Al momento mi pare di poter individuare nella terza decade del mese una importante occasione per vedere ancora l’inverno sul nostro paese. Infatti, il vortice polare appare ancora disturbato per continui warming stratosferici che potrebbero cambiarne l’assetto, ad oggi sfavorevole ad irruzioni fredde sull’Europa centrale, e determinare una ultima occasione per scambi meridiani di una certa entità. Nello specifico, in questo editoriale voglio postare la carta di ECMWF riferita alle 240 ore per indicare qualche interessante caratteristica che ad oggi può farci protendere per un ritorno in grande stile dell’inverno sull’Europa.
In questa mappa riferita al 20 di febbraio possiamo notare due importanti fatti: la rottura dell’asse del VP SIBERIA-CANADA che ha caratterizzato il tempo delle ultime settimane a livello emisferico, con un approfondimento del vortice polare in Artico russo, la possibile ripartenza della wave-2 (anticiclone delle Azzorre) in pulsazione meridiana grazie allo sprofondamento in pieno Atlantico di un ramo del VP staccatosi dalla circolazione principale, una depressione algerina che potrebbe fungere da “calamita” per una possibile irruzione ARTICO-MARITTIMA sul Mediterraneo centrale. Solo una suggestione? Staremo a vedere, mi sento comunque di prevedere una possibile importante fase meridiana tra la fine del mese e l’inizio di marzo molto probabile. Seguiteci, l’inverno potrebbe ancora riservare sorprese.
Fonte: Progetto Scienze