Di Fiorentino Marco Lubelli – 16 Dicembre 2020

Spesso abbiamo detto quanto la stratosfera sia l’arbitro del tempo invernale. Quest’anno è un po’ differente, siamo di fronte ad un “colpo di mano”, ad un “guizzo” della troposfera. Ingenti flussi di calore stanno in queste ore risalendo verso l’alto determinando un classico esempio di TST event. Questo fenomeno è determinato da una anomalia nelle temperature troposferiche che sale verso la stratosfera per poi essere riflesso verso il basso di nuovo in troposfera, da qui l’acronimo TST event. Era dal 2009 che non vedevamo un evento come questo. Anche in quel caso si determinarono le condizioni per l’insorgere di una alta pressione in zona aleutinica come quest’anno e quell’evento determinò le condizioni per la potente ondata di gelo del 18 dicembre. Quest’anno potremmo seguire un canovaccio simile. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalle mappe delle anomalie termiche in stratosfera.

IL TST EVENT

Anomalia termica a 100 Hpa oggi

Notate le anomalie termiche a 100 Hpa, bassa stratosfera, evidentissima l’anomalia calda (stratwarming) in zona aleutinica. Nelle mappe successive vedremo come questa anomalia si propaghi progressivamente agli strati superiori della stratosfera determinando a 144 ore un primo strawarming a 10 Hpa in alta stratosfera.

https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/stratosphere/strat_a_f/#emct

Guardate la progressione delle anomalie termiche positive che “bucano” la stratosfera in rotazione antioraria dalle Aleutine fin sulla Siberia orientale.

La stratosfera è dunque in subbuglio. Tra 144 ore avverrà un fenomeno determinante per l’avanzamento del freddo alle medie e basse latitudini: lo split del vortice polare.

Il Vortice Polare si divide in due parti-SPLIT

Il vortice polare si spacca in due tronconi: uno sul Canada e l’altro sulla Siberia. Gli effetti in troposfera non tardano a evidenziarsi:

Inverno d’altri tempi

Previsione di GFS a 180 ore. Il VP diviso in du tronconi spezzato da una azione a tenaglia dell’anticiclone aleutinico sul Pacifico e di un anticiclone russo sulla Siberia. Si isolano due centri di vorticità. Quello canadese potrebbe determinare le condizioni per la “chiusura del cerchio” se esso si “arricciasse”sul posto permetterebbe all’anticiclone delle Azzorre di salire verso nord determinando una prima discesa di aria fredda, quella prevista per Natale, da noi già domenica scorsahttps://www.progettoscienze.com/blog/tempo-buono-per-i-prossimi-10-giorni-fase-fredda-a-natale/ Probabilmente però, ciò avverrà temporaneamente, perchè ben presto potrebbe inviare altri impulsi perturbati sull’Europa, prima di permettere una chiusura della porta atlantica e l’avvento del gelo sull’Europa e sull’Italia. Occorre dunque monitorare attentamente la situazione, potremmo essere in procinto di vivere un lungo periodo freddo: si sta infatti definendo un pattern molto interessante: alta pressione siberiana ad est, vortice canadese ad ovest, Europa in mezzo con l’anticiclone delle Azzorre a modulare irruzioni fredde continentali e richiami umidi occidentali. Potremmo vivere insomma un inverno d’altri tempi…gli ingredienti ci sono tutti. Seguiteci, i prossimi giorni saranno determinanti per capire se e come il gelo conquisterà il vecchio continente.

Fonte: Progetto Scienze