Molto spesso… anche troppo a dire il vero, la gente dimentica che il Clima Terrestre è un sistema complesso e molto dinamico, con risposte non lineari alle variazioni dell’energia in entrata, ovvero dell’attività solare.
Come abbiamo spesso spiegato, l’attività solare che tutti noi percepiamo e che da alcuni decenni misuriamo con strumentazioni elettroniche, è il risultato della sovrapposizione di diversi cicli aventi ognuno diversi periodi temporali. Il più noto è quello delle macchie solari di circa 11 anni, anche se, in realtà, tale ciclo andrebbe considerato di 22 anni, e questo perché la misurazione va fatta tra 2 “istanti” successivi aventi le medesime condizioni. Ogni 11 anni il Campo Magnetico Solare si inverte di polarità, pertanto per tornare alle condizioni “inziali” di un ciclo, bisogna attendere 2 inversioni… ovvero circa 22 anni.
Vi sono poi altri cicli di circa 400 anni, 1500 anni e così via… Più diventano lunghi e più risulta difficile individuarne l’andamento, calcolarne i periodi e stabilire da cosa vengono provocati.
Studi recenti hanno dimostrato che il ciclo undecennale delle macchie solari viene governato dalla posizione dei pianeti del Sistema Solare.
Ma a variare principalmente, a causa della posizione dei pianeti, è il Centro di Massa del Sistema Solare.
In molti sono convinti che, essendo la massa dell’intero sistema solare concentrata nel Sole (che rappresenta il 99,86% circa di tutta la massa conosciuta nel sistema solare), il Centro di Massa sia in qualche modo “vincolato” ad esso. Ma così non è!
Quel restante 0.14%, per la stragrande maggioranza (oltre il 90%) costituito dai pianeti Giove e Saturno, riescono a produrre variazioni sensibili e quantificabili in tutta l’attività solare agendo anche sulla posizione del Centro di Massa del Sistema Solare.
Spostandosi, il Centro di Massa del Sistema Solare, provoca una serie di variazioni dell’attività solare di cui si stanno ancora studiando i meccanismi precisi (ci torneremo su prossimamente).
Le variazioni dell’attività solare si ripercuotono quindi sul clima terrestre… che segue con un certo ritardo ed in modo non sempre lineare, quelle che sono le variazioni dell’attività solare.
Spesso ci viene fatta la domanda fatidica: “Ma se l’attività solare sta diminuendo, perché la temperatura aumenta?”.
Non è così, ovviamente, ma andiamo con ordine.
Man mano che l’attività solare aumenta (sempre sul lungo periodo), gli oceani accumulano energia.
Man mano che gli oceani accumulano energia, e quindi si scaldano, le correnti termoaline (generate dalla differenza di temperatura e salinità dell’acqua tra 2 punti) diventano via via più forti ed estese. Tale aumento comporta un raffreddamento dell’acqua del mare… nella zona equatoriale. Noi non ce ne accorgiamo perché l’attività solare è sufficientemente forte da garantire sempre un certo apporto di energia sufficiente a scaldare il nostro pianeta (che per inciso ha una perdita di calore costante dall’alta atmosfera verso lo spazio, molto più freddo, che circonda il nostro pianeta). Ma le variazioni ci sono e il clima le “registra”.
Man mano che gli oceani si scaldano, si scalda anche l’atmosfera. Si mettono in modo le correnti atmosferiche e il clima diventa via via più stabile. Il Jet Stream, ovvero le correnti d’aria d’alta quota, diventa man mano più costante e forte… spostandosi gradualmente verso le alte latitudini.
Quando l’attività solare diminuisce, però, la perdita di energia comporta un iniziale raffreddamento dell’oceano. Tale raffreddamento viene mitigato… compensato…. annullato dall’enorme quantità di calore accumulata dagli oceani. Se la diminuzione dell’attività solare è minima sia in termini assoluti che di durata, di fatto non ci si accorge quasi per niente che il pianeta si sta raffreddando. Ma come è possibile vedere dal 2° grafico in alto (quello delle sunspot number dagli anni ’50 ad oggi), l’attività solare è in calo sin dall’inizio degli anni ’60…. e in special modo negli ultimi 30 anni.
Cosa significa questo?
Il Clima fino ad oggi ha cercato di “bilanciare” le perdite di calore, ma ora inizia a raffreddarsi seriamente… a partire dai punti che ricevono meno energia direttamente dal Sole, quindi quelle zone ad elevata latitudine dove il sole rimane sempre basso sull’orizzonte.
Gli oceani si raffreddano, le correnti termoaline rallentano e cambiano percorso, le correnti atmosferiche a bassa quota cambiano, il Jet Stream rallenta e nel farlo inizia ad incresparsi e a spostare sempre più spesso, lungo i meridiani, enormi masse d’aria calda verso nord e masse d’aria fredda verso sud. Il risultato è un clima sempre più dinamico con effetti localmente anche molto devastanti.
Per quanto tempo durerà tale variazione?
Ci sentiamo di rispondere, molto semplicemente, finché non verrà raggiunto un nuovo equilibrio.
L’attività solare è destinata a diminuire ancora per 30 anni circa… poi dovrebbe stabilizzarsi per almeno 2-3 decenni.
Ma gli effetti, per noi, potrebbero essere devastanti anche da subito.
Buona giornata
Bernardo Mattiucci
Attività Solare