Di P. Gosselin – 1 agosto 2017

I fisici tedeschi: “La CO2 ha solo un piccolo ruolo nel clima globale”

In uno studio da poco pubblicato sul Journal of Open Atmospheric Science, gli scienziati tedeschi Horst-Joachim Lüdecke e Carl-Otto Weiss hanno utilizzato un gran numero di proxy sulle temperature di tutto di mondo per costruire una media della temperatura globale degli ultimi 2000 anni, soprannominato G7, per saperne di più sul ruolo che ha il sole sul cambiamento climatico.

I loro risultati portano ad una grande sorpresa, completamente diversi dagli scienziati che da tempo credono che la terra si stia riscaldando a causa della CO2 emessa dall’uomo.

L’analisi degli scienziati tedeschi mostra che i più forti componenti del ciclo, come quelli dei 1000, 460 e 190 anni. La temperatura globale G7 coincide con il periodo caldo romano, medievale e quello attuale, così come il noto minimo nel periodo AD 1450 durante la piccola era glaciale.

Correlazione 0.84

Utilizzando ulteriori e complesse analisi, hanno ricostruito una rappresentazione del G7, che mostra una notevole correlazione di Pearson di 0,84 con la media di G7 di 31 anni.

Gli autori hanno utilizzato estensivi dati locali di proxy della temperatura [2-6] insieme con i record della temperatura Hadley CRU della Gran Bretagna dal 1870 e le recenti misurazioni satellitari e li hanno combinati per costituire una serie globale di tempo G7 per gli ultimi 2000 anni.

Secondo la definizione di clima, la curva blu nella fig. 3, mostrata in precedenza, rappresenta la storia del clima come media dei 30 anni della curva grigia. Da notare, l’estrema temperatura storicamente nota è ben riprodotta dalla curva del clima blu: il periodo romano ottimale (~ 0 AD), il periodo ottimo medievale (~ 1000 dC), l’attuale periodo ottimale e l’epoca del ghiaccio (~ 1500 dC).

Anche il minimo pronunciato del 1450 dC, quando i vigneti della Francia meridionale furono distrutti dal freddo. È chiaramente mostrato dalla curva del clima anche il riscaldamento dal 1850 al 1995.

L’analisi dettagliata dei record locali mostra in generale una moltitudine di picchi, dicono gli autori, mentre il G7 mostra tuttavia solo 3 picchi dominanti, che corrispondono ai cicli conosciuti da studi locali, di ca. 1000, 500 e 200 anni. La combinazione di record locali in un record mondiale apparentemente media dei cicli locali e sottolinea i cicli globali.

La somma di questi tre cicli dominanti (curva rossa in Fig. 3) riproduce il clima misurato (curva blu in Fig. 3) con una notevole correlazione di 0,84.

In particolare la somma dei tre cicli mostra l’aumento della temperatura dal 1850 al 1995 a seguito dei tre cicli naturali, dicono i ricercatori tedeschi, che poi aggiungono: “Quindi si può concludere che la CO2 svolge solo un piccolo ruolo (se presente) al Clima globale”.

Lüdecke e Weiss notano che il massimo presente della somma del ciclo corrisponde molto bene alla stagnazione mondiale della temperatura dal 1995 aC, la stagnazione non spiegata dai modelli climatici attuali. Poiché i cicli dominanti hanno persistito per un tempo prolungato, si può supporre che continueranno a persistere per il prossimo futuro. Scrive: “Questo permette di prevedere il raffreddamento fino al 2070 dC”.

Gli autori forniscono i seguenti riferimenti:

[1] https://benthamopen.com/FULLTEXT/TOASCJ-11-44
[2] Christiansen and Ljungqvist, Clim Past, 8, 765-786, 2012
[3] Büntgen et al., Science, 331, 578-582, 2011
[4] McKay and Kaufman, Sci Data, 1: 140026, 2014
[5] Villalba et al., Nat Geosci, 5, 793-798, 2012
[6] Petit et al., Nature, 399, 429-436, 1999

Fonte: No Trick Zone

Enzo
Attività Solare