Avete presente i proclama cui siamo sottoposti ogni santissimo giorno che ci avvertono come il clima del nostro pianeta sia destinato a “surriscaldarsi” di tot gradi da qui alla fine del secolo?
In molti pensano sia una previsione basata su dati certi e inconfutabili. In realtà è solo il peggiore di una serie di scenari possibili… ovvero “proiezioni” nel futuro di condizioni arbitrariamente imposte ad un modello matematico al computer.
Per capire questo passaggio è necessario un esempio.
Immaginate di essere un venditore ambulante di gelati. Per un certo periodo riuscite a vendere 10 gelati l’ora per 4 ore… tutti i giorni per 30 giorni di fila. Alla fine del mese vi fate 2 conti e, soddisfatti, iniziate a pensare a cosa fare del guadagno futuro. E’ piena estate, diciamo luglio, e la gente in giro c’è… ed è vogliosa del vostro ottimo gelato.
Passa anche il secondo mese e i dati raccolti vi dicono che avete venduto 10 gelati in più rispetto al mese precedente.
Spinti da questo entusiastico dato, prevedete di vendere in totale 8700 gelati nei 6 mesi da Luglio a Dicembre. E con questo dato, considerando che per ogni gelato guadagnate 1 euro netto, decidete di farvi un bel regalo… acquistando il tanto desiderato salotto di casa che costa 8000 euro.
Ecco. Avete già speso quasi tutti i soldi che dovrebbero rientrare, dati alla mano, dalla proiezione per i successivi 4 mesi di ciò che è accaduto nei primi 2 mesi di attività.
Passano i giorni e voi continuate a lavorare sodo… ma Settembre sta finendo e non siete neanche arrivati a 1000 gelati venduti.
Ottobre va ancora peggio… per non parlare di Novembre… e Dicembre!
Il risultato è che la proiezione che avete fatto, basata unicamente sui dati dei 2 mesi estivi iniziali, è risultata totalmente sbagliata. E voi state sotto i 8000 euro! Però il divano è bello e molto comodo
Cosa significa questo…
Il problema delle proiezioni in ambito climatico, non solo quelle dell’IPCC, è che non possiamo essere mai sicuri della loro attendibilità. Ci sono miliardi di variabili che possono cambiare in ogni istante e noi, di queste variabili, ne conosciamo solo alcune decine. Forse.
L’IPCC ha prodotto una serie di proiezioni e queste sono state pubblicizzate dai media come previsioni. In molti, purtroppo, tali previsioni le hanno considerate come una realtà ormai certa al 100%. Ma, la verità, è che restano solo delle proiezioni… ovvero degli scenari che si potrebbero verificare solo se… ma che, molto probabilmente, non si verificheranno, proprio perché ci sono troppe variabili da considerare.
A questo punto, ignorando tutti i possibili scenari, andiamo ad analizzarne 2 a caso… tra gli estremi opposti:
1) RISCALDAMENTO GLOBALE (di origine Antropica)
Questo scenario prevede un continuo aumento della temperatura dovuto all’aumento della CO2 in atmosfera. Aumentando la temperatura, secondo chi ha prodotto tale scenario, aumenteranno gli eventi estremi, aumenterà lo scioglimento dei ghiacci, il mare salirà di livello e sommergerà molte zone costiere. Molte aree diventeranno desertiche e la popolazione avrà grossi problemi perché la produzione agricola risentirà pesantemente delle temperature alte e della carenza di pioggia.
2) RAFFREDDAMENTO GLOBALE (di origine Naturale)
Questo scenario prevede una diminuzione della temperatura dovuta alla riduzione dell’attività solare. Diminuendo la temperatura, ovvero l’energia, il clima risulterà meno stabile. Si avranno quindi eventi estremi sempre più spesso e in sempre maggiori zone del pianeta. Gli inverni diventeranno (in media) gradualmente più freddi e lunghi, mentre le estati diventeranno più corte e fresche. I ghiacci di tutto il mondo aumenteranno e grazie alla maggior quantità di CO2 in atmosfera, molte zone torneranno ad essere verdi. Purtroppo la popolazione avrà grossi problemi, perché la produzione agricola risentirà pesantemente degli eventi meteo fuori stagione.
Indipendentemente da ciò che pensate attualmente, entrambi questi scenari sono comunque ipotetici e futuri. Non riguardano l’oggi e neanche il domani. Quello che è descritto sopra è ciò che avverrà nel corso dei prossimi 80 anni che ci separano dalla fine del secolo.
Ma oggi, quali sono i dati a supporto dell’uno o dell’altro scenario?
Per quanto riguarda il Riscaldamento Globale di origine Antropica, si parte dal presupposto che la CO2 è un Gas Serra altamente inquinante… che ha il potere di trattenere il calore riflesso dalla superficie terrestre e di intrappolarlo all’interno dell’atmosfera. Tale gas sta aumentando in modo evidente rispetto al periodo pre-industriale e la causa di tale aumento è da attribuire alle attività antropiche. Diminuire le emissioni di CO2 potrebbe non bastare più ed è necessario investire migliaia di miliardi per tentare a tutti i costi di evitare un riscaldamento di 2°C in tot decenni, altrimenti per l’umanità non ci sarà alcun futuro. Tra i progetti proposti ve ne sono essenzialmente 2 che hanno attirato le attenzioni degli esperti… Il primo prevede di “catturare” la CO2 presente in atmosfera e di immagazzinarla sottoterra, all’interno di vecchi giacimenti di petrolio e gas metano ormai esausti. Il secondo è di cospargere l’atmosfera con sostanze in grado di riflettere parzialmente la luce del Sole.
Ora… sono convinto che in molti nomineranno le scie chimiche, haarp e quant’altro, alludendo al fatto che tali pratiche sono in corso da anni e che il clima viene manipolato per interessi di pochi. Vi avverto che il ban è sempre pronto…. e questo per il semplicissimo fatto che il CLIMA non è modificabile dall’uomo. Non in modo così evidente e in un periodo così breve. Qualunque alterazione TEMPORANEA delle condizioni atmosferiche, come potrebbero essere l’uso di sostanze chimiche disperse per mezzo di aerei, provocherà un’alterazione TEMPORANEA delle condizioni METEO. NON DEL CLIMA.
Il clima è lo stato medio del tempo atmosferico a varie scale spaziali (locale, regionale, nazionale, continentale, emisferico o globale) rilevato nell’arco di almeno 20-30 anni.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Clima
Spero che questo concetto sia chiaro.
Per quanto riguarda lo scenario opposto, invece, si parte dal presupposto che il clima è la conseguenza (risposta del pianeta) delle variazioni, nel breve, medio e lungo termine, dell’attività solare. Essendo il sistema climatico terrestre un sistema altamente complesso e molto dinamico, composto da sottosistemi molto diversi tra loro e con inerzie termiche molto diverse e variabili, ne consegue che ad una variazione dell’attività solare, corrisponderà una variazione della temperatura media del pianeta SOLO DOPO un certo periodo di tempo. E tale ritardo dipenderà da una serie di fattori dipendenti dalle condizioni dei singoli ambienti (climatici) in giro per il mondo… quali ad esempio la quantità di ghiaccio accumulata ai poli e sulla terraferma, l’estensione delle foreste, lo sfruttamento del suolo, lo stato delle correnti oceaniche ecc… ecc… ecc….
Considerando che l’attività solare segue dei cicli di decine, centinaia e migliaia di anni, ne consegue che questa (può essere prevista) seguirà un andamento determinabile nel medio-lungo periodo. La proiezione futura dell’attività solare, stando alle stime più recenti, viene data ad un livello estremamente basso della stessa per almeno 60 anni. Considerando un ritardo medio di 15 anni della variazione della temperatura media del pianeta rispetto alla variazione dell’attività solare, si arriva a stimare una ripresa concreta delle temperature solo verso la fine del secolo.
Qual’è lo scenario più probabile?
Da una parte abbiamo delle proiezioni modellistiche riguardanti l’andamento della temperatura sulla base della quantità di CO2 presente in atmosfera. Dall’altro abbiamo la variazione della temperatura sulla base della variazione dell’attività solare.
La Scienza ci offre dati sufficientemente precisi riguardanti l’attività solare degli ultimi 400 anni. Ce ne offre poi una certa quantità di tipo “proxy” (ovvero derivati da altri dati) per diversi milioni di anni… passati. Questi dati ci dicono che, SEMPRE, la variazione della quantità di CO2 (ma anche di Metano) presente in atmosfera, SEGUE sempre con un certo ritardo stimabile in alcuni secoli, l’andamento della temperatura. E mai il contrario. Gli stessi dati ci dicono inoltre, che la temperatura media del pianeta è variata continuamente nel corso del tempo e che tale variazione corrisponde a quella dell’attività solare.
Sempre i dati scientifici, ci spiegano che la variabilità climatica c’è sempre stata e che la temperatura media del pianeta sta progressivamente diminuendo sin dall’inizio dell’attuale Periodo Interglaciale Caldo… avvenuto circa 12000 anni fa… e che tale periodo è molto simile ad altri Periodi Interglaciali Caldi che si sono alternati con una “sorprendente” regolarità nel corso degli ultimi (almeno) 500.000 anni. Da tali dati si evince come la durata media dei Periodi Interglaciali Caldi ammonti proprio a circa 12.000 anni, mentre quella dei Periodi Interglaciali Freddi sia di circa 120.000. Inoltre sempre da questo tipo di dati, si evince come attualmente il
pianeta stia vivendo un’Era Glaciale… ovvero un periodo geologico durante il quale c’è presenza di ghiaccio nelle aree polari …da alcuni milioni di anni. Era che ha fatto seguito ad una Era Interglaciale che è invece caratterizzata dall’assenza di ghiaccio sul pianeta.
Ma a questo punto, quale degli scenari è corretto?
E’ sbagliato il termine “corretto”. Meglio è usare un termine tipo “probabile”. Quale dei 2 scenari è il più probabile?
Noi di Attività Solare propendiamo per lo scenario freddo. E lo facciamo sulla base di tutta una serie di dati verificabili relativi sia al passato climatico del nostro pianeta, sia all’attuale presente.
Gli eventi “nefasti” che si sarebbero dovuti verificare secondo i sostenitori dello scenario “caldo”, al momento non si sono visti. Ed è inutile giustificarsi sostenendo che “un anno non fa tendenza“, perché di anni ne sono passati 20 e la temperatura media del pianeta, ad esempio, non è affatto aumentata (ovviamente a parte i 2 eventi EL Niño del 2008 e il 2015). Ma anche il ghiaccio marino Artico è ancora presente… come anche quello Antartico.
Il resto, invece, è ascrivibile alle naturali e continue fluttuazioni cicliche….. per le quali, attualmente, stiamo “assistendo” solo una parte del loro ciclo naturale.
Buona giornata
Bernardo Mattiucci
Attività Solare